Vivi smart. Perché il denaro può dare vita a una rivoluzione e come fare per metterla in atto by Alberto Dalmasso

autore:Alberto Dalmasso [Dalmasso, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Business & Economics, Entrepreneurship, Money & Monetary Policy
ISBN: 9788842828143
Google: eGazzgEACAAJ
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2021-04-15T15:18:53+00:00

Cinque attori, e questa è la migliore delle ipotesi. Spesso infatti il pos è gestito e aggiornato da ulteriori società, che lavorano come fornitori degli acquirer o delle banche, aggiungendo un ulteriore layer (livello) di costo e di inefficienza.

A noi ovviamente tutto questo non sembrava smart. Poteva forse aver senso qualche decennio fa, quando non era possibile distribuire strumenti di pagamento se non attraverso le filiali bancarie, quando era necessaria la fisicità di una carta con numeri impressi sopra e di un dispositivo fisico – il pos, appunto – dedicato esclusivamente all’accettazione delle carte; ma nel mondo di internet, degli smartphone e del software, davvero non potevano esistere altri metodi di distribuzione? Davvero non potevano uno smartphone, un computer o un tablet già presenti in un negozio essere utilizzati anche come strumenti per accettare pagamenti elettronici che viaggino nel web? Davvero non poteva lo smartphone diventare strumento di pagamento direttamente connesso al conto corrente, e non alle carte (facendo così a meno dei circuiti di pagamento, considerando che la conclusione della transizione avrebbe dovuto comunque portare i soldi dal conto del pagatore a quello del beneficiario)?

Ma soprattutto: davvero non poteva bastare una società specializzata in questo per fare tutto, eliminando attori e costi superflui?

Date le premesse, con i miei soci abbiamo deciso di mettere in discussione questo status quo con troppi attori coinvolti.

All’inizio, quando abbiamo individuato nei bonifici europei una possibile soluzione per eliminare passaggi superflui, ci siamo confrontati con diverse banche perché, in fondo, dovevano essere gli esperti in materia, ma ci siamo trovati di fronte a realtà che ci dicevano: «Sì, ma il bonifico, per inviarlo, lo dobbiamo mandare a un’altra banca più grande di noi che poi lo spedisce un altro soggetto, che a suo volta lo invia finalmente nella rete interbancaria». Una cosa che ci sembrava assurda. Anche a questo livello bisognava tagliare gli intermediari, altrimenti tanto valeva continuare a usare le carte.

Per prima cosa ci siamo chiesti: «Perché una banca o qualsiasi intermediario finanziario non poteva collegarsi direttamente alla rete interbancaria**?». Abbiamo perciò deciso di provare a creare software per gestire questa procedura, cosa che alle banche cui ci siamo rivolti sembrava impossibile dato che non lo si era mai fatto.

Ma per quale motivo non lo si era mai fatto? Perché le banche, a inizio degli anni duemila, avevano avuto la pessima idea di fare un outsourcing*** praticamente totale delle strutture it – solitamente indicate dalle grandi società di consulenza cui si rivolgevano non come centri di competenza, bensì come centri di costo senza valore aggiunto, che dovevano quindi essere esternalizzati o condividisi con altre banche formando dei consorzi. Così facendo hanno però perso controllo sull’unica divisione aziendale davvero capace di creare nuovi prodotti e servizi e fare la differenza.

È ovvio che per chi non metteva in discussione questo approccio il nostro progetto non avesse senso: all’epoca sembrava che nessuno, soprattutto se piccolo e appena nato, potesse aspirare a fornirsi da solo di un software capace di gestire ciò che veniva gestito da svariati fornitori e intermediari.

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